Auction 12 Part 1 Antiques Auction
Sep 28, 2020 (your local time)
Italy
 Mura dello Zerbino , 10R - 16122 Genova

Prima Sessione - 2020-09-28 15:00:00- dal lotto 1 al lotto 124

Seconda Sessione - 2020-09-28 15:00:00- dal lotto 125 al lotto 248

Terza Sessione - 2020-09-28 15:00:00- dal lotto 249 al lotto 372

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LOT 154:

CARLONE GIOVANNI BATTISTA (1603-1684)
La caduta di Simon Mago

Olio su tela, cm 160 x 125

Sold for: €13,000
Start price:
5,000
Estimated price:
€5,000 - €5,600
Auction house commission: 24% More details
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CARLONE GIOVANNI BATTISTA (1603-1684)
La caduta di Simon Mago

Olio su tela, cm 160 x 125

Non vi era traccia nelle carte d'archivio, né nella storiografia che riguarda il ciclo di affreschi con scene della vita di San Pietro condotti da Giovanni Battista Carlone sulla volta della chiesa di San Siro a Genova, di altri modelletti oltre ai tre noti conservati presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria. Quelli, raffiguranti La Vocazione di Pietro, La caduta di Simon Mago e La Crocifissione di Pietro hanno tutti misure leggermente inferiori rispetto a questo (rispettivamente cm 140x127 148x126 145x122) e sono ancora conservati nella dimora che appartenne al committente di quel ciclo di affreschi, Agostino Pallavicino, ove peraltro si trova anche il bozzetto con La gloria di san Siro relativo alla volta del presbiterio. Le notizie su quella committenza (cfr. da ultimo G. Zanelli in L'età di Rubens. Dimore committenti e collezionisti genovesi, catalogo della mostra di Genova, Milano 2004, pp. 518-520) sono circostanziate al punto da poter datare con buona precisione al 1658 i modelletti, ossia le tele che il pittore dovette presentare al patrizio genovese perché approvasse il progetto prima della effettiva realizzazione ad affresco. Un documento del 1660 attesta che il Carlone ricevette il pagamento per gli affreschi e per tre quadri, verisimilmente le tre tele del museo genovese.
Poiché l'analisi dell'eccezionale qualità d'esecuzione di questo dipinto impone di confermare la piena autografia al Carlone, resta da capire la ragione di una seconda redazione del quadro con minime varianti, che si limitano a un poco più di respiro per la composizione lungo i margini sinistro e in basso le colonne lisce invece che scanalate qualche variazione cromatica. Una differenza più interessante riguarda invece l'indicazione del formato ottagonale, che avrebbe dovuto corrispondere al riquadro affrescato, che si scorge nella tela del museo ed è qui assente. L'ipotesi per un diverso formato é tracciata sulla tela raffigurante La Crocifissione di Pietro, e ciò conferma la funzione di bozzetti per quelle tele. Questa, solo di poco più alta, pare invece pensata come quadro a sé, estremamente accurato nella definizione delle figure, squillante nella cromia e attento nella definizione di luci e ombre, ed era molto probabilmente richiesto al pittore come ulteriore richiamo all'importante impresa sovvenzionata dalla famiglia per la basilica dei Teatini, da conservarsi forse in un'altra dimora.

Anna Orlando

BIBLIOGRAFIA:
A. Orlando, Dipinti genovesi dal Cinquecento al Settecento. Ritrovamenti dal collezionismo privato, Torino 2010, p. 70
M. Bartoletti in A Superb Baroque. Art in Genova 1600-1750, a cura di J. Bober, P. Boccardo, F. Boggero, Oxford 2020, p. 286.