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Allegoria del tempo
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Allegoria del tempo
XVIII secolo
Technique:
Dipinto a olio su tela
Dimensions:
h 60x110 cm
Attraverso una attenta osservazione delle figure presenti si arriva a leggere correttamente la scena di carattere mitologico, distribuita orizzontalmente nello spazio compositivo. In una buia boscaglia che conduce in mare, un anziano uomo barbuto e alato è intento ad afferrare una giovane donna dal braccio e allo stesso tempo respingere un personaggio maschile, mentre un’ulteriore figura femminile occupa la parte destra della tela. La singolare iconografia andrà letta da sinistra a destra: l’irruenta immagine dell’uomo alato, coperto soltanto da uno svolazzante panno rosso, non è altro che l’allegoria del Tempo, affiancato dalla falce e dalla clessidra, simboli della caducità della vita. Il Tempo scopre la limpida Verità, le cui forme corrispondono a quelle di una candida donna ignuda, allontanando la Menzogna, personificata da un giovane dalla corrucciata espressione a segno di sconfitta. Ma come decretare la sconfitta definitiva degli inganni portati da quel giovane dal capo ricoperto di serpenti, quasi fosse una delle gorgoni della mitologia greca? La figura femminile che a latere chiude la teatrale scena è l’allegoria della Giustizia, che racchiude un duplice significato iconologico: da un lato essa rivolge la torcia verso l’alto, rendendo evidente il trionfo della Verità e indicandone la potenza al pari della fiamma del fuoco; dall’altro si rammenta che talvolta la Menzogna può trionfare sulla cristallina Verità attraverso la seconda torcia, proiettata verso il basso. In conclusione si può considerare l’Allegoria del Tempo opera di un artista del meridione d’Italia, attivo negli ultimi decenni del XVIII secolo.
ASORstudio
Attraverso una attenta osservazione delle figure presenti si arriva a leggere correttamente la scena di carattere mitologico, distribuita orizzontalmente nello spazio compositivo. In una buia boscaglia che conduce in mare, un anziano uomo barbuto e alato è intento ad afferrare una giovane donna dal braccio e allo stesso tempo respingere un personaggio maschile, mentre un’ulteriore figura femminile occupa la parte destra della tela. La singolare iconografia andrà letta da sinistra a destra: l’irruenta immagine dell’uomo alato, coperto soltanto da uno svolazzante panno rosso, non è altro che l’allegoria del Tempo, affiancato dalla falce e dalla clessidra, simboli della caducità della vita. Il Tempo scopre la limpida Verità, le cui forme corrispondono a quelle di una candida donna ignuda, allontanando la Menzogna, personificata da un giovane dalla corrucciata espressione a segno di sconfitta. Ma come decretare la sconfitta definitiva degli inganni portati da quel giovane dal capo ricoperto di serpenti, quasi fosse una delle gorgoni della mitologia greca? La figura femminile che a latere chiude la teatrale scena è l’allegoria della Giustizia, che racchiude un duplice significato iconologico: da un lato essa rivolge la torcia verso l’alto, rendendo evidente il trionfo della Verità e indicandone la potenza al pari della fiamma del fuoco; dall’altro si rammenta che talvolta la Menzogna può trionfare sulla cristallina Verità attraverso la seconda torcia, proiettata verso il basso. In conclusione si può considerare l’Allegoria del Tempo opera di un artista del meridione d’Italia, attivo negli ultimi decenni del XVIII secolo.
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