Auction 12 SILVERS, PAINTINGS, ICONS AND FINE ARTS
By Lucas aste
Sep 14, 2021
Via Nino Bixio, 34 - 20129 Milano, Italy
14 Sep 2021 15:00 CEST (14:00 BST)
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LOT 2:

Pieter Mulier detto il Tempesta o Cavalier Tempesta (Haarlem 1637 - Milano 1701) Paesaggio con piramide Paesaggio ...

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Auction took place on Sep 14, 2021 at Lucas aste
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Pieter Mulier detto il Tempesta o Cavalier Tempesta (Haarlem 1637 - Milano 1701) Paesaggio con piramide Paesaggio con fiume e pescatori Coppia di oli su tela Provenienza: Galleria Pesaro Milano, Galleria Lavizzari Milano Etichette al retro Landscape with pyramid Landscape with river and fishermen Pair of oils on canvas Provenance: Pesaro Gallery Milan, Lavizzari Gallery Milan Labels on the back 18 x 25 cm Pieter Mulier, riceve dal padre, Pieter Mulier il Vecchio, la prima formazione. Nel 1656, il giovane Mulier, è a Roma e vi soggiorna per ben cinque anni, studiando attentamente il complesso e eterogeneo panorama di paesaggisti che la città eterna offre. In seguito si trasferisce a Genova, fra il 1668 e l’anno successivo, ove riscuote successo, tanto che gli viene concesso di dipingere anche in carcere durante gli otto anni di reclusione per aver commissionato l’omicidio della moglie. Nel 1684 grazie all’intercessione di Vitaliano Borromeo, il Tempesta lascia il carcere e si trasferisce a Milano. Città che lascia nel biennio 1688-1690 quando lo ritroviamo a Venezia. Fatto ritorno a Milano, accoglie nel suo atelier Carlo Antonio Tavella, suo discepolo e collaboratore Pieter Mulier, chiamato il Tempesta per le sue, un tempo molto apprezzate, tempeste marine, è in epoca moderna riconosciuto come uno dei padri del paesaggismo italiano, colui che inserì nella veduta della natura la percezione atmosferica. La sua produzione vanta un linguaggio peculiare, derivato dallo studio e dalla fusione degli stili naturalista di Dughet e di aulico di Claude Lorrain e di Pier Francesco Mola dal quale derivano i suoi blu intensi e i contrasti di macchie colorate. Come dice Roethlisberger, Tempesta è il tramite tra il paesaggio del Seicento romano e quello veneto del Settecento grazie all’influenza su Marco Ricci. Le due opere in esame, di eccezionale stato di conservazione e qualità, vanno riferite al periodo romano quando la componente nordica è ancora percettibile, quando ai paesaggi con aneddoti di vita contadina o pastorale, della sua maturità, prevale una veduta più ampia e rarefatta condita di aspetti proto-romantici come Dughet aveva saputo trasmettergli

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